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VOTA COMUNISTI UNITI - VOTA RAVENNA CITTA' DELLE DONNE
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2021-10-01 13:21
2021-10-01 13:21
IN PIAZZA PER MIMMO LUCANO: I COMUNISTI UNITI CHIUDONO LA CAMPAGNA ELETTORALE IN PIAZZA DELL’AQUILA OGGI 01/
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2021-10-01 13:10
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LA FESTA FUORI DAL COMUNE NON SI FARA'
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2021-10-01 13:06
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VOTA COMUNISTI UNITI, GENTE SERIA
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2021-09-30 14:07
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STOCCAGGIO CO2 FERMIAMO LA FOLLIA
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2021-09-28 19:08
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MESSAGGIO ALLE LISTE ECOLOGISTE DI SINISTRA ALLEATE COL POTERE
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2021-09-27 15:14
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NON BASTA VOTARE
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2021-09-25 20:35
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IN PIAZZA CON I RAGAZZI
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2021-09-24 16:17
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ANCORA STAMPA SCORRETTA
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2021-09-23 14:57
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CURARE L'AMBIENTE PER MIGLIORARE ANCHE IL TURISMO
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2021-09-21 11:24
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LAVORO, INQUINAMENTO E CULTURA
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2021-09-19 20:08
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SE LO DICE DOMENICO
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2021-09-18 19:56
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ELISA VOLA!
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2021-09-18 19:41
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Legalità e Antifascismo
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2021-09-17 19:12
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NELL’APPROCCIO CON I BAMBINI CI VUOLE TENEREZZA E COMPRENSIONE ALTRO CHE SCIOCCHEZZE E SENSO COMUNE
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2021-09-17 18:28
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LAVORO, MAFIA, ECOSOSTENIBILITA'
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2021-09-17 13:41
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LA SITUAZIONE DELLO SPORT RAVENNATE
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2021-09-15 12:51
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RAVENNA CITTA' ANTIFASCISTA E RESISTENTE/1
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2021-09-14 18:58
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CON CAMERLONA E LE PERIFERIE OFFESE
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2021-09-13 16:47
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PRESENTAZIONE LISTA E PROGRAMMA
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2021-09-11 20:12
2021-09-11 20:12
PAROLA AD ALESSANDRO
RAVENNA CITTA' SOSTENIBILE
La sostenibilità non è sinonimo di “compatibilità”. Un’azione compatibile, ormai lo abbiamo imparato, può non essere anche SOSTENIBILE nel senso che se anche il “sistema” sembra reggerla, alla lunga può provocare danni irreparabili.
È accaduto, sta accadendo con l’ambiente! È accaduto, sta accadendo con gli assetti sociali e le Comunità!
Noi riteniamo sia giunto il momento di ripensare davvero l’intero VIVERE IN COMUNITÀ in termini di SOSTENIBILITÀ con il VIVERE DELLE PERSONE e DELLA NATURA. È questo il senso che vogliamo dare allo slogan: «Non c’è giustizia ambientale senza giustizia sociale e non c’è giustizia sociale senza giustizia ambientale» …E il tempo è adesso e ciascuno deve fare la sua parte se vogliamo dare un futuro a questo nostro vivere insieme.
Siamo stati e continueremo ad essere vicini e partecipi delle elaborazioni e delle rivendicazioni dei ragazzi del Friday for Future nonostante la nostra consapevolezza vada al di la della loro attenta, troppo spesso, solo alle ricadute immediate sull’ecosistema. Infatti, secondo noi, non basta solo rivendicare politiche attive per la salvaguardia del pianeta se, nel contempo, non si individuano i veri responsabili degli scempi operati fino ad ora e si tenta di porvi rimedio.
Le azioni, non possono essere disgiunte ma il solo limitare i danni non risolve quelli che si possono causare nel futuro. Per noi responsabile della situazione di degrado a cui siamo giunti è la rincorsa al Profitto senza limiti; allo Sviluppo senza Limiti e senza un domani; ad uno sfruttamento di rapina delle risorse ambientali, dei lavoratori e delle comunità. Solo cambiando filosofia nella vita economica e modificando il metro di misura passando, cioè, dalla misurazione del benessere collettivo attraverso il PIL ad un sistema che considera BENESSERE COLLETTIVO: le condizioni di vita materiali, occupazione, salute, educazione, tempo libero e interazioni con gli altri, sicurezza fisica ed economica, governance e diritti civili, ambiente, qualità della vita, sarà possibile avviare un processo virtuoso che riporti in equilibrio il sistema.
È palese che molte delle scelte dovranno essere assunte in luoghi più alti e deputati a tenere insieme l’intera comunità nazionale ma come istituzione vicina ai cittadini, il Comune può svolgere un ruolo fondamentale sia di informazione capillare e di orientamento dei cittadini sia nelle scelte di sostenere o meno attività economiche piuttosto che altre.
Siamo contrari, perciò, ad esempio a sostenere il progetto di ENI sul sistema “CCS” di “Cattura e stoccaggio di carbonio”. In primo luogo perché non è “nascondendo” CO2 che si risolve il problema: l’effetto serra si riduce non producendo gas serra. Il secondo motivo è di natura sociale perché per realizzare il suo progetto di “Hub più grande d’Europa” ENI cerca finanziamenti pubblici (circa 2 miliardi) candidandolo ai bandi del Fondo europeo per l’innovazione e soprattutto al piano nazionale di ripresa e resilienza. Si aggiungerebbe, così, al danno di non recuperare alla collettività i costi di smaltimento dei giacimenti esauriti in cui nascondere i gas, la beffa di togliere risorse ai piani di “transizione ecologica” previsti dal PNRR.
Spetta al Comune esprimere pareri, realizzare piani regolatori, agevolare scelte economiche tutte iniziative che al momento l’istituzione prende in splendida solitudine con il conforto, per quel che vale di Consigli Territoriali sempre più sguarniti di informazioni e strumenti di formazione e conoscenza. Noi proponiamo, invece, che nessuna decisione possa essere più assunta senza la consultazione delle organizzazioni della società civile, della cittadinanza attiva, delle organizzazioni ambientaliste e delle forze del lavoro.
Città Sostenibile per noi, l’abbiamo già detto, è un luogo in cui il lavoro renda autonomi e la vita degna di essere vissuta. Per questo, per spostare il paradigma, la nostra proposta è che il Comune faccia la sua parte: assumendo su di sé la responsabilità diretta di quell’Osservatorio per la Legalità e la Sicurezza sul Lavoro che dopo un anno di inattività (dalla sua costituzione) si è riunito la seconda volta dopo tre morti in pochi giorni,lo scorso luglio. Il Comune sta dalla parte dei lavoratori, costruisce un altro modo di vivere insieme se per primo da il buon esempio inserendo clausole di Equità e Responsabilità Sociale nei bandi di gara di cui si fa promotore. Sta vicino ai lavoratori: a quelli senza rappresentanza; a quelli che lor signori chiamano “intellettuali proletarizzati”; agli sfruttati del lavoro stagionale e a quelli delle nostre campagne se attiva forme di auto tutela; promuove possibilità di uscire dalla trappola del lavoro fuori norma, fuori regola, fuori legge. Le forme, i modi e i soldi per realizzare le iniziative NOI li scopriremo nel rapporto con loro ma quel che è certo NON LI LASCEREMO SOLI!
C’è, infine, un ultimo modo per rendere Sostenibile la nostra Città: il Municipio – noi proponiamo - sarà aperto 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana attraverso un ufficio che sia il “front end” della Comunità dove il cittadino, ogni cittadino sappia di potersi rivolgere per trovare un aiuto, un consiglio, una modalità per uscire dalle sue pene. Insomma un Pronto Soccorso del Cittadino in cui poter trovare – se non è possibile altra soluzione – almeno un consiglio e una parola di conforto. Non si tratta di sfruttare i lavoratori comunali bensì di aprire con loro un rapporto nuovo che parta però dal presupposto che per loro, come per i medici, i docenti, gli infermieri, i vigili del fuoco, non è ammissibile il tema dell’alienazione perché per loro il fine del loro produrre è evidente ed è il benessere di tutta la comunità.
Un capitolo a parte, nella Città Sostenibile, spetta al Reddito di Cittadinanza e a tutte quelle forme di sostegno al reddito che rendono una persona pienamente cittadino. Noi crediamo che se un errore c’è stato è stato di prevedere una contropartita occupazionale che, stante l’attuale sistema produttivo e quello di collocamento non solo è inattuabile ma anche ingiusto. Lavoreremo per cambiare l’attuale legge eliminando l’obbligo del “lavoro forzato”. Se non sarà possibile, comunque, apriremo con questi cittadini un confronto e un dialogo perché lo strumento non risulti un ricatto (te lo do se mi dai almeno otto ore del tuo tempo) ma sia inserito in un progetto di Città in cui la dignità delle persone viene prima e non si ferma alle difficoltà di bilancio.
Il porto è uno dei cuori dell’economia del nostro Comune. In questi anni sono stati assegnati i lavori del Progetto di Hub Portuale, progetto che non ci ha mai convinto fino in fondo. Su questo tema si è però perso troppo tempo: logiche e scontri di potere hanno bloccato sia le attività di sviluppo sia la manutenzione per anni. L’attuale sindaco e presidente di A.P. hanno sistematicamente annunciato l’inizio lavori salvo poi esser smentiti dai fatti e, ad oggi, del Progettone ancora non è iniziato nulla. Per queste ragioni metteremo, prima di tutto, al centro dell’attività con le altre istituzioni, il tema di un piano di investimenti decennale per la manutenzione ordinaria e straordinaria che garantisca la fruibilità commerciale del nostro porto, ma anche la messa in sicurezza di tutte le aree e attività lavorative.
Dopo anni in cui si è negata l’importanza di arrivare banchine elettrificate per permettere alle navi di spegnere i motori quando sono in sosta, ora il vento sembra cambiato, e noi continueremo a metter come priorità un’azione volta ad avere l’elettrificazione del maggior numero di banchine salvaguardando l’impatto ambientale (tutti ricordano i fumi neri che per mesi ammorbano l’aria dei nostri lidi e non solo). Assieme a questo, però, sarà data priorità allo svuotamento del cosiddetto “cimitero delle navi”, una vergogna che ancora è presente all’interno della nostra Pialassa.
PER RAVENNA - PAROLA A TUTTE/I