
Devo evidenziare l'ennesimo episodio scorretto nei riguardi miei e della lista che rappresento da parte di certa stampa che sembra non volerci concedere lo stesso rispetto e giusta informazione degli altri schieramenti politici, come un servizio pubblico richiede.
Ieri sono stato contattato da una giornalista del Corriere di Romagna, la quale mi ha fatto un intervista telefonica, successivamente mi ha chiedo di rispondere alla sua email alla quale aveva allegato delle domande e di mandare anche un curriculum, gli ho dato quello che potete leggere nel sito.
Alla successiva richiesta di scrivere un pezzo di 1700 battute le ho dato la stessa risposta che ho dato al giornale “La Piazza”, il quale ne voleva uno da 2500, cioè che un articolo così lungo non posso scriverlo perché sottrae troppo tempo al mio lavoro e alla campagna elettorale. Come sapete sono un giornalista e ritengo che queste richieste mancano di rispetto alla mia professione, gli articoli li scrivono i giornalisti non gli intervistati, e anche eticamente sia sbagliato far credere al lettore/elettore di leggere un articolo scritto da un giornalista quando in realtà è scritto dallo stesso candidato sindaco, senza segnalarlo adeguatamente.
La vendetta al mio rifiuto è l'articolo che vedete nell'immagine, VIENE RIPORTATO SOLO IL MIO CURRICULUM SU UNA PAGINA DOVE TUTTI I CANDIDATI HANNO RISPOSTO ALLE STESSE DOMANDE. Incommentabile.
A questo tema abbiamo dedicato un punto del nostro programma “Ravenna città della Comunicazione e della Cultura” proprio perché lo riteniamo importante. Di seguito vi riporto le mie risposte alle domande.
1 Porto e infrastrutture: quale la sfida da affrontare per lo sviluppo di Ravenna?
Ma mi faccia il piacere! direbbe Totò. In questi due mesi di Campagna elettorale ho ascoltato decine di amenità di “esperti” che discettavano tra i 12,5 metri e i 14,5 metri di fondale per “sentito dire” convinti delle loro affermazioni per far diventare il porto di Ravenna il centro delle attività commerciali italiane. Io - mi dispiace per chi aspetta lo scoop - non ci casco e mi limito a dire che lo sviluppo di un porto dipende più dalle infrastrutture viarie e ferroviarie che dal fondale. Dove mettiamo le merci in attesa di essere smistate? Dove le carichiamo per farle arrivare a destinazione? Quanto tempo ci mettono per arrivare a destinazione, appunto. Quanto ambiente modifichiamo irreparabilmente per raggiungere un obbiettivo di “sviluppo pur che sia”? Sono solo le prime domande che mi vengono in mente. Rispondere a queste domande farà la differenza tra uno sviluppo equilibrato ed uno “pur che sia” in spregio dell’ambiente e delle persone.
2 Economia: come arginare la desertificazione del commercio in centro storico e nel forese?
C’è stato un fiorire di ipotesi e analisi - alcune folcloristiche davvero - che, di volta in volta, hanno individuato nella crisi pandemica; nell’inverno demografico; nel sistema fiscale, nella crisi economica che ha colpito le famiglie, la ragione della chiusura di molti negozi. Purtroppo il “deserto è figlio di tutto questo insieme ma, soprattutto, noi “Comunisti Uniti”, siamo convinti che la responsabilità stia nel sistema di potere che ha favorito la Grande Distribuzione Organizzata a scapito della prossimità, del servizio alla Comunità. Un sistema che, privilegiando l’illusione dei grandi numeri di un’occupazione precaria e di scarsa qualità, ha prodotto il risultato di un abnorme consumo di suolo e la distruzione della coesione sociale. Come se ne esce? Ripartendo dalla Comunità, appunto, bloccando i 5 Megastore previsti e favorendo, in sostituzione delle antiche “botteghe”, Cooperative di Comunità promotrici di nuove prossimità in risposta ai nuovi bisogni di una società sempre più “adulta”.
3 Turismo: come sindaci come impieghereste i proventi della tassa di soggiorno?
Non basta avere 8 siti patrimonio dell’Umanità per essere una città “vocata” al turismo. Guardando i numeri dei pernottamenti medi in città. Infatti, Ravenna si salva solo grazie al “turismo balneare” che porta l’1,9 a 6 notti la permanenza media dei turisti in città. Siti patrimonio dell’Umanità, l’uno sconnesso dall’altro e privo del supporto di eventi, sono solo “punti” su una mappa. Noi crediamo che vadano moltiplicati gli eventi riportando ad unità “storica” tutti i siti connettendoli come in un grande percorso storico, letterario, artistico. La tassa di soggiorno può essere un buon modo per reperire risorse aggiuntive che evitino strane forme di abbuono a questa o quella categoria imprenditoriale in nome di chissà quale miraggio di miracolo occupazionale assolutamente improbabile e, comunque, non collegato all’abbuono.
4 Ambiente: siete favorevoli o contrari a continuare l'estrazione di gas metano sulle coste ravennati?
Siamo alle solite. L’ambiente come elemento residuale del “Programma”. Un’appendice fastidiosa perché giovani, ambientalisti e rompiscatole continuano a credere nei cambiamenti climatici. Noi, con Chico Mendez, eco-socialisti del 21° secolo, siamo convinti che l’ambientalismo senza la lotta di classe sia solo “giardinaggio”. Noi, Comunisti Uniti, siamo convinti che non possa esistere giustizia sociale senza giustizia ambientale e, per questo motivo, il nostro Programma ha come centro la “riprogettazione della vita degli umani che sia sostenibile dal creato”. Noi diciamo NO ad ogni iniziativa ci tenga ancora attaccati ai tubi: elettrici o del gas che siano. Basta con le trivellazioni, con le estrazioni, con il trasporto - in giro per il pianeta - di combustibili: abbiamo poco tempo, meno di 10 anni per renderci autonomi e staccarci dal tubo. E soprattutto, siamo convinti che solo cambiando il paradigma “sfruttamento-accumulazione-profitto” si possa uscire da un lavoro che impoverisce restituendo dignità di Persone” a milioni di esseri umani! A Genova, vent’anni fa avevamo ragione NOI! E, se allora, dicevamo che un altro mondo era possibile oggi non possiamo che affermare che “un altro mondo è inderogabilmente NECESSARIO!
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