
Bongarzone: «Sull’osservatorio ha ragione Manzoli, così com’è non serve! Il Comune dev’essere la prima istanza di verifica e controllo».
«Sono d’accordo con Massimo Manzoli - scrive in una nota il candidato dei Comunisti Uniti - che così come è stato “pensato” (e gestito da quando è stato istituito) l’Osservatorio per la legalità e la sicurezza sul lavoro serve neanche a mettersi a posto la coscienza, sempre se ne abbia una».
Non usa mezzi termini Bongarzone, che in una nota di pochi giorni fa ha definito “opificidio”, omicidio di fabbrica, la morte di Bujar Hysa, il socio della cooperativa Co.Fa.Ri morto mentre lavorava presso il magazzino della Marcegaglia. «È la politica del far finta di niente, quella delle “tre scimiette” a consentire che l’illegalità nel mondo del lavoro sia ormai un fatto conclamato e produca i guasti a cui assistiamo dentro e fuori le aziende malate.
Un Osservatorio che si riunisce una volta in un anno serve - afferma Bongarzone - solo a tacitare le cattive coscienze di chi ha deciso di lasciare mano libera alle imprese e mostra il suo volto “umano” solo quando esprime le sue condoglianze alle vittime. Insieme a Manzoli - prosegue il candidato sindaco dei Comunisti Uniti - credo sia arrivato il momento di pretendere che il Sindaco, chiunque sarà dopo de Pascale, assuma su di sé la responsabilità, non solo dell’Osservatorio, ma soprattutto di attivare tutto quanto è nelle sue possibilità per contribuire ad eliminare con l’illegalità tutti i rischi connessi alla vita dei lavoratori e al corretto svolgersi della vita economica e sociale della nostra città».
Riferendosi ad una proposta avanzata qualche giorno fa nel suo programma, Bongarzone afferma che: « Se il Comune vuole davvero rendersi parte attiva nella soluzione del problema deve, in primo luogo, rivedere le modalità con cui costruisce i suoi “Bandi di Gara”, fissando, insieme ad un limite minimo di retribuzione (una
paga oraria Comunale di Giustizia ed Equità), anche il vincolo di controlli periodici di verifica, da parte del Comune, delle sue strutture di Polizia Locale e delle Organizzazioni Sindacali, sia delle condizioni di vita e di lavoro che della salute e sicurezza dei lavoratori. Si tratta - prosegue Bongarzone - di definire modalità di accesso alle gare di appalto ispirate all’eticità e all’equità più che al massimo profitto dell’appaltante e dell’appaltatore».
Ma, inoltre - continua il candidato dei Comunisti Uniti - il Comune oltre ad inviare la Polizia Locale a fare controlli nelle campagne, può farsi promotore, insieme alle forze sane dell’economia cittadina, le Organizzazioni Sindacali, insomma di un Osservatorio degno di questo nome di un’iniziativa che si ponga l’obiettivo di eliminazione di tutta quella legislazione “in deroga”, “Jobs Act” (D. Lgs. 185/2016 per la parte generale) e Legge 142/ 2001 (specifica per le cooperative) che consente in forza dell’articolo 6, di decidere in assemblea le applicazioni contrattuali, i minimi salariali e, addirittura, di derogare a quanto previsto dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro in materia di sicurezza dei lavoratori». «Cose che un sindaco può fare - se ha voglia, come dice Manzoli, di mantenere le promesse - ce ne sono a iosa e l’unico limite è la fantasia e, ripeto, la voglia di fare bene il proprio lavoro. Io per quel che mi riguarda - assumo fin da ora l’impegno, che con Manzoli chiedo di esprimere a tutti i candidati, a lavorare per il bene dei lavoratori e di un’economia cittadina sana e legalmente sostenibile. Il resto - conclude Bongarzone - lo faranno gli elettori, nell’autunno di quest’anno, in cabina elettorale oppure insieme ai Comunisti Uniti per le strade di Ravenna continuando a rivendicare i diritti e la dignità del Lavoro».
__________________________________
#BongarzoneSindaco #ComunistiUniti #Ravenna2021